mercoledì 19 dicembre 2007

Riot - Rock City

Due ex membri degli sconosciuti Kon-Tiki, il chitarrista Mark Reale e il batterista Peter Bitelli, dopo aver reclutato il bassista Phil Fiet ed il compianto singer Guy Speranza, danno vita verso la metà degli anni ‘70 ad una delle band più importanti ed influenti dell'US Metal, i newyorkesi Riot. Rock City esce nel 1977, originariamente per la piccola ed indipendente Fire-Sign Records, ma in seguito ristampato dalla Sony per il mercato nipponico e dalla CBS per il resto, ancor prima quindi che in Europa esplodesse la NWOBHM, ancor prima degli esordi dei vari Iron Maiden e Def Leppard, maggiori esportatori del metal europeo negli States, quando quello che oggi viene comunemente definito proto-metal stava attraversando la sua evoluzione ed il passaggio di consegne all'heavy metal, ed è proprio in tale contesto di transizione che va ad inserirsi l'esordio dei Riot, un album di heavy rock che spalanca le porte della realtà hard n' heavy negli USA.
Si parte in maniera dura e rocciosa con Desperation, la sezione ritmica è potente e martellante, i riff taglienti e sporchi in pieno stile hard rock, e lo stesso avviene nella successiva Warrior, uno dei brani più noti del platter e più in generale degli esordi dell'act newyorkese. E' puro hard rock con la frizzante title-track, infatti Rock City sprigiona una carica di energia ed elettricità davvero sorprendente, con un riff sporco ed elettrizzante che ricorda gli AC/DC. Mark Reale, senza comunque dimenticare la pressoché impeccabile prova di Speranza al microfono, ma nell'aggressiva e grintosa Angel essi devono dividere la scena con la coppia ritmica Iommi-Bitelli, come avviene anche nell'arrembante Heart Of Fire e nella stupenda Gipsy Queen, dura ed ariosa al tempo stesso, oltre a possedere un bel refrain. A chiudere e suggellare il primo album firmato Riot è posto il brano che più si differenzia dal resto della release, infatti la bellissima e melodica This Is What I Get è una canzone molto vicina a quello stile album rock che presto si sarebbe affermato negli States e che fin da subito mostra la chiara predisposizione dei Riot verso le buone melodie. by www.rockline.it


Rock City


Gypsy Queen


This Is What I Get

lunedì 17 dicembre 2007

Triumph - Just A Game


Dopo il primo album Rock & Roll Machine del 77, questo Power Trio , viene subito paragonato ai cugini Canadesi dei Rush. Quest' album, che nasce due anni dopo nel 79 , Just a Game, anche se con alti e bassi, e' sicuramente il tentativo di togliersi di dosso quella benedetta etichetta. Tentano di creare una propria personalità sicuramente più blues e meno Hard Rock rispetto al primo album. Il chitarrista Rik Emmett , partorisce "Hold on" un traccia particolarmente eleborata che riunisce un blues molto lento in alcune parti , per non parlare di Young Enough to Cry, un blus abbastanza monostono. Unica traccia che tiene un legame Hard Rock con il precedente album e' American Girls. "Move on" sembra quasi un pezzo del Stix.


American Girls


Young Enough To Cry

venerdì 14 dicembre 2007

Three Dog Night - Suitable For Framing

Secondo Album, pubblicato a solo 2 mesi dall'uscita del primo. Contenne, ben due super Hit "Easy to Be Hard," e dal musical Hair "Eli's Coming", inltre un versione per il pubblico americano di "Lady Samantha" di Elthon Jhon. Un altra canzone che fece molta strada e' il classico "Celebrate" , con il ritornello "Celebrate, celebrate, dance to the music".


Ain't That A Lotta Love

mercoledì 12 dicembre 2007

Coldwater Army - Peace

L' LP Peace del 1971 e' un esempio raro di psych rock album. Unico album di questo gruppo , come genere molto somigliante ai primi album dei Point Blank.


Hey People


By Your Side

martedì 11 dicembre 2007

Wishbone Ash - Hot Ash


Durante gli anni 70 i Wishbone Ash erano il gruppo più famoso in Gran Bretagna. La nascita del gruppo e' del 1966, quando il batterista Steve Upton formò la band chiamando Empty Vessels con il bassista/vocalist Martin Turner e il chitarrista Glen Turner. Il primo nome dato al gruppo fu Tanglewood. Il loro manager Copeland poi decise di cambiare il nome in Wishbone Ash. Nel 1970 il primo album autointitolato, poi Pilgrimage and Argus. Nel 1973 con Wishbone Four fecero il salto di qualità. Nel 1979 uscì dal gruppo Turner , per essere rimpiazzato dal ex-King Crimson bassista/vocalist John Wetton. Questo e' un album in cui sono presenti le migliori performans live del gruppo.


Helpless

lunedì 26 novembre 2007

Three Dog Night - One



Album di debutto, del gruppo,fondato dai vocalisti Danny Hutton, Chuck Negron e Cory Wells, Mike Allsup (guitar), Jimmy Greenspoon (keyboards), Joe Schermie (bass) eFloyd Sneed (drums). L'album fu pubblicato nel 1969 , inizialmente con la cover One di Harry Nilsson, attivando subito i Top five. L'album nella sua totalità e' molto eclettico e libero nell idea di Rock cehs alla porte stava per nascere. Altre cover di quest' album sono "a Little Tenderness" di Otis Reading , "Nobody" di Larry Williams , "It's for You" di John Lennon/Paul McCartney.

Nobody


Find Someone To Love

giovedì 25 ottobre 2007

Bedlam - Anthology

I BedLam (nati originalmente nel 1972 sotto il nome di Beast) , fu band Hard Rock britannica formata da voce Frank Aiello (proveninete dai Truth), chitarra Dave Ball (proveniente dai Procol Harum) , basso Dennis Ball (Proveniente dai Long John Baldry) , Batteria Cozy Powell (proveninete dal gruppo di Jeff Beck). Fecero un solo album nel 1973 prima di sciogliersi nel 1974.


Funky Woman


Candy (Rainbow Over New York)

mercoledì 24 ottobre 2007

Crystals - Crystals


Con una formazione così importante, è strano che questo gruppo abbia avuto una vita così breve. I Crystals furono una specie di supergruppo composto da musicisti di grande esperienza, ex componenti di gruppi importanti come Premiata Forneria Marconi (Piazza), Banco del Mutuo Soccorso (Todaro), Raccomandata con Ricevuta di Ritorno e Samadhi (Civitenga), Alphataurus (Santandrea), e sotto la guida di Paolo Tofani (Area ed Electric Frankenstein) che risulta compositore di tutti i brani.
Il gruppo registrò un album da pubblicare su etichetta Cramps, ma per ragioni misteriose questo non accadde, e il disco è comparso solo in CD all'inizio degli anni '90.
Inutile dire che la qualità dei musicisti è eccellente, nonostante una certa mancanza di originalità. I testi sono in inglese, anche se l'album ha lunghe parti strumentali, e il genere musicale è più vicino ai gruppi inglesi che al suono prog italiano.
C'è un'evidente influenza dei Led Zeppelin in Time out, molto simile negli arrangiamenti musicali e vocali al tipico suono di Page e Plant, o in Policeman con un tocco di folk.

Tutto sommato un documento interessante di quello che sarebbe potuto essere un gruppo importante nella scena italiana.


Persian Carpet


Time Out

martedì 18 settembre 2007

Ramatam - In April Came The Dawning Of The Red Suns


Gruppo dalla breve vita nato dalla mente di Mitch Mitchell e da una donna April Lawton che aveva nelle proprie mani gli stessi riff di Hendrix, subentrata nel gruppo. Questo e' il secondo album di questo gruppo. In "Excerpt From Guitar Concerto #1 " pezzo acustico con un solo di 44 secondi, un pezzo che non si sente in tutto il primo album. "Betty Lou" e"I Can Only Love You" mostrano tutta la rabbia e l'abilità di questa ragazza, che diverrà a breve, la star di questo gruppo. In "I Can Only Love You" il pezzo strumentale viene rovinato dalla voce di un Sullivan che di sicuro canta molto meglio in "The Land" e in "Autumn Now". Sullivan di sicuro non aveva un gran talento e non si poteva chiedere di più. Un buon album, intramezzato da pezzi stile anni 50, e pezzi veramente Hard Rock.


I Can Only Love You


Downrange Table

mercoledì 12 settembre 2007

Short Cross - Arising


L'album apre con una serie di canzoni intitolate "Nothin' But A Woman," "Wastin' Time," "Suicide Blues," e "Just Don't Care", nessun segreto per l'unico album dei Short Cross del 1972, Arising infatti aspira ad essere un album di forte impatto Hard Rock Blues , nello stile dei loro idoli Zeppelin, Black Sabbath, Grand Funk Railroad. L'album e' un signor album e anche i componenti del gruppo sono tutti signori musicisti. Sicuramente quello di maggior impatto e' il cantante Velpo Robertson, voce pulita ma allo stesso roca e sporca come deve essere quella di un cantante blues. L'album e' abbastanza vario. Si comincia con canzoni come "Nothin' But A Woman" and "Just Don't Care" piene di energia Rock. "On My Own" un gran bel blus in slide-guitar. "Till We Reach the Sun" nello stile blues alla Santana. L'album è registrato in presa diretta non per scelta del gruppo o per creatività ma solo perchè dei diciotenni in erba non conoscevano un altro modo.


Nothing But a Woman


Hobo Love Song

venerdì 7 settembre 2007

Killing Floor


Killing Floor, band della zona sud di Londra, creato dal duo veterano Mick Clarke voce e armonica e Bill Thorndycraft. Durante il boom per il Blues Londinese tra 1968 e 1969, decisero di formare un gruppo Blues. Si unirono Lou Martin al piano, il bassista Stuart MacDonald e il batterista Bazz Smith. Presero il loro nome da Killing Floor di Howlin' Wolf. Il gruppo suono molto prima di trovare un manager decente in John Edward. Quest'ultimo intrallazato con la Southern Music riusci a fargli firmare un contratto. Il disco fu registrato in solo 12 giorni, la maggior parte del materiale erano nuovi arrangiamenti di pezzi classici blues ad eccezione della cover di Willie Dixon's "You Need Love". Andarono in tour come supporter di gruppi come i Ten Years After, Jethro Tull, Chicken Shack e the Herd.
Nel 71 molti componenti del gruppo cambiarono. L'acquisto di maggior rilevanza fu il bassista Mick Hawksworth (ex-Fuzzy Duck/Andromeda/Ten Years Later). Il secondo album Out of Uranus fu pubblicato nel 71. Nel 72 il gruppo si sciolse. Il seconod album e' sicuramente il più interessante. Non e' il solito album Blues soprattutto per i tempi ritmati e frenetici di batteria e basso.


Fido Castrol

martedì 28 agosto 2007

Stone The Crows - Stone The Crows


Maggie, la regina scozzese del Blues, già stella di prima grandezza negli Stone The Crows, la band di hard rock band dei primi anni Settanta, è una dele più grandi cantanti blues e soul del suo tempo, è dotata di una voce tanto potente da far venire la pelle d’oca ai propri fans.
Maggie Bell è nata a Glasgow in una famiglia di musicisti e, ancor prima dei diciott’anni, cantava nelle dance band del posto. Negli anni Sessanta è stata in tour nelle basi tedesche dell’Aviazione Statunitense, per poi far ritorno in Scozia per formare i ‘Power’ col chitarrista Leslie Harvey, che poi diventeranno gli Stone The Crows. I manager erano Mark London e Peter Grant, gli stessi dietro ai Led Zeppelin, e alcune tra i più bei ricordi di Maggie la vedono volare in jet di lusso coi suoi amici Led Zeppelin. Poi nel 1972 un tragico incidente dovuto a un corto circuito sul palco causerà la morte di Leslie Harvey quando, dopo aver detto al pubblico "Ora ascolterete del rock & roll – Molto forte" ha toccato la sua chitarra tenendo l’asta del microfono. Inutile dire che la band rimase molto scossa, anche se continuarono a lavorare per più di un anno, fino all’abbandono del management.
Cambiano le cose e Jerry Wexler voleva unirsi a Maggie e insieme ascoltarono centinaia di canzoni, cercando le migliori. Dopo il lavoro casalingo e l’apprendimento da parte di Maggie dei testi, mettono insieme un gruppo costituito da musicisti di prima classe. Ne verrà fuori 'Queen Of the Night', che ricevereà recensioni entusiastiche. “È stato bellissimo”, ricorda Maggie. “Bette Midler diceva che era il miglior album solo di un’artista donna che avesse mai ascoltato, e ottenne notevoli riscontri sulle riviste americane. Vi fu un articolo su di me anche su Time Magazine! Il disco raggiunse il numero dieci nelle classifiche di vendita e andò molto bene.”


Raining in your heart

venerdì 13 luglio 2007

Truth And Janey - No Rest For The Wicked



Nell'ultima parte degli anni 60 i famosi Power-trio come i Cream o Jimi Hendrix Experience espandedevano la loro influenza nell'universo del rock & roll, e un isolato esempio di questa influenza la troviamo l'est dell Iowa con la band dei Truth and Janey.
Prendono il loro nome da un album del Jeff Beck Group, voce/chitarra Billy Janey, voce/basso Steven Bock, batterista Denis Bunce (battersita originale John Fillingsworth ma durò meno di un anno). Rigistrarono un paio di singoli tra il 1972 e 1973, cambiarono poi nome in Truth and Janey quando furono informati che qualcuno prima di loro aveva comprato i diritti del nome Truth prima di loro. No Rest for the Wicked e' un album Blus misto ad Hard Rock. Inizialmente ebbero dei problemi a pubblicarlo , poi grazie ad una etichetta indipendente riuscirono a stampare un migliaio di copie , giuste giuste per i loro fans. Senza una futuro apparanete per la loro carriera la band si sciolse l'anno dopo. Janey prosegui nella sua carriera spostando lo stile verso il blues puibblicando altri album tra il 1980 e 1990.
Truth and Janey rimangono vivi com culto di alcuni loro fans grazie ad cd ufficiale No Rest for the Wicked by Monster Records e leggendaria performance pubblicata nel 2004.

Down The Road I Go


It s All Above Us

giovedì 28 giugno 2007

Pezband - Thirty Seconds Over Schaumberg



Prima che il loro Power Pop arrivasse al suo culmine nel 1979 con Get The Knack and Cheap Trick’s Live at Budokan, il gruppo aveva già sfornato tre album da studio più due album live. Sfortunatamente intorno al 1970 c'erano già altri gruppi che dominavano la scena Power Pop come i Badfinger e i The Raspberries. Questo ALbum live nasce nel periodo dei Beatles e nella Jeff Beck-era Yardbirds e ne risente. Specialmente nella esplosiva Cover/Meddley di 'Blue Wind' di Jeff Beck e degli Yardbirds 'Stoll On' and 'I'm Not Talking'. 'Close Your Eyes' invece anticipa di un anno lo stile The Cars, con il solo particolare di Tommy Gawenda.


Crash And Burn


Close Your Eyes

giovedì 21 giugno 2007

MC5 Babes in Arms



Gruppo nato nella zona di Detroit ed estremamente influenzato dagli the Stooges. Nacquero inizialmente come Motor City Five nel 1964 , voce Rob Tyner, chitarristi Fred "Sonic" Smith e Wayne Kramer, bassista Pat Burrows, e batterista Bob Gaspar, alla scuole superiori. Intorno al 1965 la loro musico svoltò verso il punk, il cambiamento vide la dipartita di Burrows e Gaspar sostituiti da Michael Davis e Dennis Thompson. La loro fama a Detroit cominciò a salire soprattutto nel locale Grande Ballroom, un locale di fanatici , anarchici e punk. Nel 1965 il loro primo singolo "I Can Only Give You Everything.", diventando inoltre la band ufficiale del movimento politico "White Panthers". Il loro album di debutto, "Kick Out the Jams", fu registrato live alla Grande Ballroom il 30 e 31 ottobre 1968; l'album entrò nella Top 30. nel 1970 il loro secondo album "Back in the U.S.A", un album molto politicizzato. Nel 1971 "follow-up High Time" che non ebbe per nulla successo mandando in bancarotta il gruppo, inoltre alcuni componenti del gruppo finirono in vari casini per droga. Il loro cammino prosegui attraverso varie peripezie fino al 1990, passando dal Heavy Rock al Punk al Power Pop. Questo è un album raccolta di tutti i loro milgiori pezzi.


Poison


Skunk

lunedì 18 giugno 2007

Dirty Tricks - Dirty tricks



Dirty Tricks naquero a San Antonio debuttando al Randy's Rodeo nel lontano 1974. Debuttarono con la canzone "Hit and Run" e finendo con una potente cover di "You Really Got Me", un anno prima che Van Halen rilasciasse la stessa canzone nel suo primo album. L'anno seguente Joe Anthony ( un produttore che si era guadagnato il rispetto nel settore lavorando con band come i Judas Priest, Rush e i Triumph negli Stati Uniti) decise di riprovarci modificando ampiamente Hit and Run ma non ottenne il successo sperato, e i Dirty Tricks non decollarono per niente. Tra il 70 e l'80 registrarono tre album “Dirty Tricks” (1975), “Night Man” (1976) r “Hit & Run” (1977).
Suonano un Hard- Rock molto inglese, la voce del cantante e' abbastanza particolare e può piacere e non piacere. L'album è una riedizione con l'aggiunta di molte canzoni live prese da altri album. Un album abbastanza mediocre senza grandi spunti.


Wait Till Saturday


Sunshine Day

lunedì 11 giugno 2007

Badger - One Live Badger


I Badger (The Badger) furono un gruppo di rock progressivo inglese dell'inizio degli anni '70, fondati da Tony Kaye (uscito dagli Yes dopo The Yes Album) e David Foster (precedentemente bassista dei The Warriors in cui cantava anche Jon Anderson, e coautore di alcuni celebri brani degli Yes, fra cui Time and a Word e Yours Is No Disgrace). Oltre a Foster e Kaye, la formazione dei Badger comprendeva Brian Parrish alla chitarra e Roy Dyke alla batteria.

I Badger apparvero in alcuni spettacoli radiofonici e televisivi della BBC e suonarono dal vivo in numerose date come supporter degli Yes. Alcuni di questi concerti furono registrati per un live degli Yes, e così fu registrato anche parte del materiale dei Badger. Questo materiale costituì poi l'insolito album di debutto dal vivo, per l'appunto live: One Live Badger, pubblicato nel 1973 dalla Atlantic Records (la stessa etichetta di Yes e Black Sabbath). Il logo dei Badger e la copertina del disco furono realizzati da Roger Dean, lo stesso illustratore degli album degli Yes.

Nel 1973 i Badger andarono in tour in Europa al seguito, questa volta, dei Black Sabbath. I membri dei Badger divennero buoni amici dei Sabbath e soprattutto di Ozzy Osbourne; purtroppo, però, il tour (in particolare le date in Italia) fu contraddistinto da una serie di incresciosi eventi (una denuncia da parte di un hotel per atti vandalici contro una statua del Papa, risse e incendi).

Nell'inverno del 1973, i Badger iniziarono a lavorare al loro secondo album, e vi furono alcuni avvicendamenti nella formazione. Parrish e Foster abbandonarono, e furono sostituiti da Jackie Lomax alla voce (tra l'altro il primo artista a incidere per l'etichetta Apple dopo i Beatles), il bassista Kim Gardner e il chitarrista Paul Plinick (ex Steelers Wheel). La nuova formazione, tuttavia, risultò in qualche modo meno equilibrata: per il secondo album White Lady del 1974 (registrato per l'etichetta Epic Records), Lomax scrisse tutti i brani, trasformando la band da gruppo progressive a gruppo soul. Di lì a poco, i Badger si sciolsero.

L'album e' la registrazione dal vivo dell'album da studio, con tutta l'energia in più che può esserci in un album del genere. L'influenza degli Yes tramite Tony Kaye è fin troppo evidente, vista la coproduzione con il cantante Jon Anderson, fatto di un uso ampio di intramezzi strumentali e prominenti assoli di Hammond. La prima parte dell'album è sicuramente quella pensata e fatta meglio soprattutto la canzone che apre; "Wheel of Fortune".

River


Wheel Of Fortune

giovedì 7 giugno 2007

Legs Diamond - Legs Diamond


Negli anni 70, la band pubblicò tre dischi ‘Legs Diamond’, ‘A diamond is a hard rock’ entrambi del 1977), ‘Firepower’ (1979) esemplari nel disegnare l’inedito connubio hard rock + melodia che tanti proseliti avrebbe poi avuto nel decennio successivo. Michael Prince (tastiera,chitarra), Rick Sanford (voce), Roger Romeo (chitarra) erano il nocciolo duro del gruppo. Un album molto più easy rispetto al seguente Firepower, a mio avviso molto più robusto e meglio studiato, meno sfondi di ambiente stile Lord e molto più heavy rock allo stato grezzo. Stage Fright e Satin Peacock sono gli esempi adatti.


Stage Fright


Satin Peacock

venerdì 27 aprile 2007

Sweet - Strung Up - Live Studio double 1975


In qualche modo, Gli Sweet uniscono tutto la volgare arroganza e l'appariscente scemenza dei primi anni 70. Rumore fuso a musica , chitarre fuzzy, e vestiti Heavy Metal ma nello tempo dannatamente pop. Questa dicotomia ben riuscita li portò più volte nella Hit del regno unito e degli Stati Uniti. Molte di queste Hit fuorno scritte da Nicky Chinn e Mike Chapman, due autori musicali del Regno Unito, che trovarono la loro strada in genere molto, scherzoso e semplice. Chinn/Chapman e gli Sweet furono abbastanza intelligenti da chiudere in un cassetto la moda nel British Rock Glam e costruirsi una nicchia sicura di musica, nell'appoggiarsi alle radio emergenti, e nel seguire l'onda di gruppi come i Queen, T. Rex, e Gary Glitter.
Alla fine degli anni 70 al culmine del loro successo dopo innumerevoli Hit il gruppo si sciolse, ma i loro singoli vivono ancora adesso, soprattutto come post-visione del pop-metal anni 80.

Gli Sweet inizialmente si chiamavano the Sweetshop e consistevano in Brian Connolly (voce), Mick Tucker (voce, batteria), Frank Torpey (chitarra), and Steve Priest (basso). Nel 1970 siglarono con la Fontana/EMI , producendo quattro singoli senza alcuna fortuna. Torpey lascia e subentra Andy Scott. La nuova lineup sigla con la RCA/Records nel 1971 e vengono messi sotto la supervisione di Nicky Chinn and Mike Chapman.
Con il single Funny Funny raggiungono la 13 posizione nel UK Chart. Dopo questa single producono almano altri 40 brani che entrano in classifica. Nel contempo il gruppo continuava a produrre i propri pezzi molto più hard ma senza nessun successo. Nicky Chinn and Mike Chapman si accorgono di questo e decidono di abbandonare lo stile neo-glam rock per provare a fare delle canzoni molto più simili al gusto del gruppo. "Blockbuster" e' il risutlato di questo cambiamento che li porta primi in classifica nella UK Chart nel 1973, nei due anni seguenti continuano su questa strada producendo altre Top-Ten-Hit come "Hell Raiser", "Ballroom Blitz", "Teenage Rampage" e "The Six Teens." Nel 1974 gli Sweet decidono di mollare il duo e di fare da soli ottenendo scarsi risultati. Nle 1975 invece ottengono la loro prima hit con "Fox on the Run". Nel 1975 nasce Strung Up un buon album Hard-Rock. Tra alti e bassi proseguiranno fino al 1982 dove si scioglieranno definitivamente.


Hell Raiser [live]


Burning & Someone Else Will [Live]


Set me Free

lunedì 23 aprile 2007

Freedom - Freedom


Nati da una costola dei Procol Harum, i Freedom si formarono dal chitarrista Ray Royer e dal batterista Bobby Harrison. Entrambi erano in entrambe le Lineup al momento del loro debutto. Il suono dei Freedom fin dall'inzio, fu notevolemnte sorprendente, anche se l'uso dell'organo e del piano sapeva molto di Procol Harum,l'uso delle chitarre in uno stile fresco di Hark rock, rientravano nello stile British psychedelia.
Voglio sottolineare che i Freedom non furono un clone dei Procol Harum. Il gruppo iniziale nel 1968 pubblicò solamente due singoli e anche una la colonna sonora
di un film di Dino de Laurentis, Attraction/Black on White. Il disco della colonna sonora fu pubblicato solo in Italia. Con la mano del produttore Eddie Kramer e Glyn Johns (ingengnere del suono) fu ripubblicato nel 1999, come pietra miliare della British psychedelia anni 60.
Nel 1968 HArrison decide di riorganizzare la band rimanendo l'unico componete della lineup originale. Tra il 60 e il 70 pubblicarono altri album, molto più Hard, molto più Rock e in parte anche Blues. Fecero da supporto sia ai Black Sabbath che ai Jethro Tull. Nel 1972 si sciolsero per problemi personali.


Nobody


Man Made Laws

venerdì 13 aprile 2007

Ram Jam - Though Portrait of the Artist


Dopo il successo enrome di "Black Betty" nel 1977 , i Ram Jam ritornano nel 1978 con un altro album molto più rock e quasi pre heavy metal visto che siamo molto vicini al 1980. "Though Portrait of the Artist" fallisce nel tentativo produrre una altra grande hit che trascini il resto dell'album ma nel contempo segna un grosso miglioramente dello stile e del sound del gruppo, pochi fronzoli e molte chitarre guida in ogni canzone, un bel rock.
Canzoni come "The Kid Next Door" e "Please Please (Please Me)" hanno una base di tastiere che escono durante i ritornelli con chitarre che non travolgono il resto del sound. "Turnpike" e' sicuramente la canzone più ricercata dell'album, una canzone struggente sull'amore travagliato , alterna un hard rock con le due chitarre all'unisiono a pezzi lenti e melodisi di tastiere che ornano il pezzo. Troviamo anche canzoni Rock, dove i Riff di chitarra distorta, la fanno da padroni come
"Wanna Find Love" and "Saturday Night". Canzoni frenetiche con riff rapidissimi e la voce che si muove al medesimo tempo come "Just Like Me" and "Hurricane Ride" che ricreano uno stile tipo Ramones. "Though Portrait of the Artist" risalta per le brevità delle canzoni tranne la ambiziosa "Turnpike" che dura 4 minuti e mezzo. Alla fine dei conti, e' un signor album che ha guadagnato la reputazione di album cult per chi ama Hard Rock degli anni 70.


Just Like Me


Wanna Find Love

giovedì 12 aprile 2007

Ram Jam - Ram Jam


Barlett che proveniva dai Lemon Pipers formò un nuovo gruppo gli Starstruck - che originariamente includevano Stee Walmsley al basso e Bobo Nave all'organo provenienti anche loro dai Lemon Pipers - di seguito rimpiazzati da Walmsley e David Goldflies ( che più tardi suonera con Dickie Betts e i Great Southern e The Allman Brothers).
Burtlett prese "Black Betty" originalmente scritta da Huddie "Leadbelly" Ledbetter, una leggenda del black folk e del blues, ne scrisse la musica , la arrangiò e la registrò per la propria casa discografica.
"Black Betty" divenne subito una Regional-Hit, così fu invitato a New York da un grand Major che gli chiese di ripubblicare la canzone come singolo ma formò un nuovo gruppo attorno a Bartell chiamondoli i Ram Jam. La versione dei Ram Jam era praticamente identica alla versione originale degli Startrack. La nuova Band era formata da Barlett, voce e chitarra, Tom Kurtz, chitarra e seconda voce, David Goldflies, basso, David Flleman alla batteria. La canzone causò non pochi casini a cusa del testo guidicato razzista e offensivo per le donne di colore. A causa di questo NAACP and Congress of Racial Equality chiese il boicottagio della canzone. Nonostante questo raggiunse la posizione nuemro 18 nella Top single e l'album la posizione 40.
La canzone di traino di quest'album e'Black Betty che grazie al riff di batteria e chitarra iniziale ediventato un cult del Rock, credo che siano state fatte almeno un ventina di cover più un paio di versione da discoteca. Le altre canzoni son un rock molto semplice molto simile a quello degli Sweet.


Black Betty

venerdì 6 aprile 2007

Colosseum - Daughter Of Time


I Colosseum uniscono nel 1968 il batterista Jon Hiseman, il bassista Tony Reeves e il sassofonista Dick Heckstall-Smith, provenienti dai Bluesbreakers di John Mayall, con il tastierista Dave Greenslade e il chitarrista e vocalist James Litherland. Blues, jazz e spunti progressivi sono caratteristici dei loro primi album, Those Who Are About to Die Salute You e lo splendido Valentyne Suite. Nel secondo, in particolare, è presente l'omonima suite che diviene un modello per le progressive band. Nel 1970 Reeves e Litherland vengono sostituiti, rispettivamente, da Mark Clarke e Dave “Clem” Clempson dei Bakerloo.Al gruppo, inoltre, si aggiunge Chris Farlowe, vocalist con diversi hit solistici all'attivo. Nascono così l'ottimo Daughter of Time e le lunghe improvvisazioni di Colosseum Live. Alla fine del 1971, però, la band si scioglie.Secondo Album postato per questo gruppo .Sicuramente più vissuto e meno rock di Valentine Suite ma molto più curate in ogni loro aspetto, forse un attimo più blues.


Time Lament


The Daughter of Time

martedì 27 marzo 2007

Strife - Rush


Un trio di Heavy Rock Inglese, nominato al tempo il miglior gruppo live di sua maestà. Solo tre musicisti, sicuramente a la Chitarra e' la guida sonora del gurppo ma in maniera differente, da Cream, Robin Trower o Rory Gallagher, rimamendo comunque nel classico Rock. John Reid l'uomo dietro a tutti i pezzi di chitarra dell'album, basa molto del suo 'fare' su riff incalzanti e veloci. La sua voce e' calda e sicura ma anche potente quando serve. Paul H. Ellson il batterista e' un vero e proprio metronomo instancabile, lui e il chitarrista si muovono molto spesso assieme. Gordon Rowley il bassista è sempre presente facendo il suo lavoro nascosto. Nel 1972 fece da supporto a vari gruppi com i Jethro Tull, Baker Gurvitz Army e i Procol Harum. Parliamo un po' dell'album. ‘Back Streets of Heaven’ è sicuramente un rockettone potente e glam se si volesse calssificarlo si potrebbe dire i Bang che suonano con i Budgie che suonano con i Nazareth.'Man of the Wilderness' invece e' molto diversa e' più cupa, poca chitarra molto silenziosa con una batteria ritmante che esce al ritornello, un underground prog un po dark. Con ‘Magic of the Dawn’ torna lo stile rockeggiante della prima traccia. Stupendi i cori di sottofondo cantanti in crescendo, su estenuante riff di chitarra e basso. Per ultimo la canzone che da nome all'album Rush. E' divisa in tre grossi pezzi. Il primo pezzo e' un Boogie metal molto veloce, interrotto tra piccoli riff lenti stile 'Man of the Wilderness', per ricominciare a correre.La seconda e' molto di atmospera spaziale , chitarre piene zeppe di chorus ed echo , un basso in crescendo, simile forse a molte atmosfere dei Pink Floyd. Poi un terzo pezzo dove ci sono solo basso batteria che danno la fuga ai riff di chitarra finale. E' sicuramente un buon album , fecero solo un altro album nel 78 'Back To Thunder' poi la band si sciolse.


Back Streets Of Heaven


Magic Of The Dawn

venerdì 23 marzo 2007

Fist - Back With A Vengeance


Stiamo parlando di una delle bande meno famose del movimento WOBHM(New Wave Of British Heavy Metal),nato intorno al 1978 in quella Londra in cui il Punk-Rock dominava ancora le scene. Le due band pionieri di questa nuovo genere furono Judas Priest e Motorhead.
Le band esordienti che possono dire di aver lasciato il segno tra il 1978 e il 1982, si contano sulle dita di una mano. La parte del leone la fecero sicuramente gli Iron Maiden, sicuramente il miglior gruppo di questo movimento.
L'album in questione risente tantissimo della influenza dei Judas, forse in parte di Rock&Rolla e dei seguenti. E' un rock robusto e ben ritmato, e' uno di quegli album dove non ci sono solo due o tre canzone che sostengono tutto l'album e la altre fanno solo da riempitivo. Turn the Hell on, è tutta di corsa, splendidi i due riffettini sotto il ritornello e nel bridge con la strofa. Too Hot, parte con una rullata di batteria per proseguire in un solo acidissimo di chitarra per diventare un ballatone. Dog Soldier che si muove in tutta la canzone su una chitarra con un lento autoWah, da sola riempe come 5 chitarre. Devil Rise con una batteria martellante per tutta la canzone e per ultima vorrei citare Going Wild Tonight uno splendido ballatone. I componenti del gruppo sono Glenn Coates voce, John Roach chitarra, Dave Irwin chitarra, John Wylie basso, Harry Hill batteria.


Turn the Hell On


Too Hot"

lunedì 19 marzo 2007

Tiger B. Smith - Tiger Rock


Una altro power-trio proveniente questa volta dalla Germania Ovest. Leader incostrato el gruppo Tiger B. Smith, esibiva un look a dir poco imbarazzante per il 1970, quasi da gay-parade dei giorni nostri, preferiva colpire la persone in maniera diretta con il suo modo di vestire. La sua prima apparizione avvenne sulla TV Tedesca nel programma “Musikladen” in cui promuoveva il nuovo lavoro. Gli altri due membri della tiger band non scherzavano neanche loro in quanto a look. Klaus Meinhardt il bassista era un specie di Iggy Pop con la forza di “Raw Power” , Karl-Heinz Traut il bassista invece indossava enormi mantelli iper colorati che gli arrivano fino a terra.
L'album e' qualcosa di molto particolare. Comincia con Tiger Rock, un riff continuo e martellante di chitarra e poi di basso per poi infilarsi in un nuovo riff ancora più veloce senza sosta, sempre di corsa. Nel mezzo qualcosa che si può assimilare ad un moderno Bridge, molto Iggi Pop con questo coro molto glam :"Won’t do it!/ Won’t do it! / Won’t do it! / I will not do it! / I will not do it! / Just leave me alone!". La terza traccia Everything I Need e' il meglio di Tiger B. Smith, la voce cattiva e arrabbiata, un basso voluminoso e con fuzz stupendo e una chitarra che non ti molla. Sei minuti stupendi con cambi struggenti e appassionanti. Un linea musicale ciclica che non rende assolutamente monotono questo pezzo. To Hell invece e' molto diversa dagli altri pezzi. Apre con una chitarra in wah-wah ancorata solidamente su una base basso-fuzz e batteria molto vicina come genere ai Joy Division. Quasi dieci minuti di canzone , quasi completamente strumentale con aumenti e dimunuzioni di ritmo. Dopo un inizio tranquillo e quasi rilassante si finisce dentro una specie di 'silenzio' da ricominci la rincorsa verso al velocita del riff fuzzato di buss su cui il wah-wah va a nozze (per alcuni tratti una piccola machine-gun di Hendrix).

Everything I Need


Tiger Rock

venerdì 16 marzo 2007

Gary Moore - Rockin' Every Night - Live in Japan


Gary Moore (nato il 4 aprile 1952 con il nome di Robert William Gary Moore a Belfast, Irlanda del Nord) è sicuramente uno dei migliori chitarristi e musicisti irlandesi. La sua carriera, cominciata negli anni sessanta, lo ha portato a suonare con band del calibro dei Thin Lizzy,Colosseum II, collaborare con Jack Bruce e Ginger Baker (Cream), Andrew Lloyd Webber di "Variations",Greg Lake, Cozy Powell, George Harrison, i bluesman B.B. King, Albert King e Albert Collins, e, infine, a raggiungere il successo solista.Cominciò nel 1970 con la su prima Band, un pwer-trio gli Skid Row. Gary fece tre albums, e nel tour americano con questo gruppo fece da supporto a gruppi come Allman Brothers Band e i Mountain, poi sa banda si divise e cominciò così la sua carriera da solista. Ma durò poco questa nuova strada, subito si riuni con Phil Lynott (Ex Skid Row) per suonare con i Thin Lizzy. Dopo il 1979 ritentò la carriera solista sempre assieme a Phil Lynott e trovò immediatmene un gran singolo che scalò le classifiche "Parisienne Walkways".
Tuttora attivo, Gary Moore, fin dal suo debutto solista nel 1973, ha alternato fasi di popolarità a periodi di minor successo, tuttavia sempre tentando di esporare nuovi territori, dal metal (è stato infatti uno dei più tecnici e veloci guitar heroes) all'elettronica.

Le sue influenze musicali sono dovute agli artisti e alle band blues-rock inglesi ed americane degli anni '60, tra cui Jimi Hendrix, Eric Clapton, Ten Years After e Fleetwood Mac. La sua produzione musicale spazia dall'heavy metal, che caratterizza la sua musica durante anni ottanta e in particolare l'album Victims of the Future (1983), all'hard rock, fino al blues più puro, al quale si riavvicina all'inizio degli anni novanta con il famosissimo album Still Got The Blues (1990), che contiene la hit omonima.

Gary Moore - Rockin' Every Night


Gary Moore - Wishing Well

lunedì 12 marzo 2007

Point Blank - Point Blank


Il loro debutto al Arista Up, fu un botto eccezionale, potente e rocheggiante come tutti i grandi gruppi prima di loro, sembravano nate delle nuove stelle. Il gruppo dei Point Black legò immediatamente il proprio nome a quello degli ZZ Top ( Stesso Manager e casa discografica ). Anche la musica era molto simile, chitarre distorte che corrono assieme sugli stessi riff e una voce roca e potente quella di John O'Daniel forse una delle voci più significanti e potenti del panorama Rock di allora, specialmente in ballate come Wandering. Rusty Burns e Kim Davis i due chitaristi del gruppo danno il meglio di se in Free Man dove riescono a tirar fuori dalle loro chitarre il 110%. Gli altri componenti del gruppo sono Buzzy Gruen alla batteria e Phillip Petty al basso. Il loro stile ricorda I Nazareth e i Lynynrd Skynyrd , in canzoni come 'That' the Law' o 'In this World'. La band con notevoli cambi di componenti del gruppo e' arrivata fino al 1981.

That's The Law


In This World

lunedì 5 marzo 2007

Silver Metre - Silver Metre


Un gruppo che ha avuto un breve vita. Nasce a San Francisco da una idea di Leigh Stevens, prpveniente dai Blue Cheer e Mick Waller che vinen invece dal Jeff Beck Group.
Assieme a Tom Cowan e Pete Sears, la banda rilascio un album nel 1970. L'album registrato in inghilterra, e' un heavy rock molto terra terra con alcune pesanti influenza di psychedelia e alcuni bagliori di Prog. un mix di canzoni originali e cover , tra le quali tre di Elton John/Bernie Taupin: Country Comforts," "Now They've Found Me," e "Sixty Years On." e una cover al quanto strana di Superstar di Webber. L'album l'unico di questa band che poi si sciolse, non ebbe per niete il successo sperato, venne di seguito ripubblicato solo perché legato al duo Stevens-Waller.
Tra le cover sicuramente il pezzo con più patos ed energia che lo rendo quasi un pezzo originale e' Sixty Years On.

Silver Metre - Sixty Years On


Silver Metre - Naughty Lady

martedì 27 febbraio 2007

Ted Nugent - Double Live Gonzo !


Nel 1948 nasceva a Detroit uno dei chitarristi forse meno citati da metallari e rockettari odierni, ma sicuramente tra i più grandi e costanti di tutto il panorama, Ted Nugent. Ragazzo selvaggio e molto "western" se ce n’è mai stato uno, Ted inizia a suonare la chitarra a 8 anni. Avrebbe continuato a suonarla, eccome…. Infatti la sua discografia parla di ben 29 album incisi (non tutti sotto il gruppo Ted Nugent, i primi sono fatti con gli Amboy Dukes) fra il 1967 e il 1997, che lo hanno portato a oltre 30 milioni di copie vendute e al titolo di Guitar Showman numero uno del mondo. Ted Nugent, dopo lo scioglimento dei Dukes, esce col primo album solista nel 1975, e segna il vero e proprio inizio di una grandissima carriera. Chitarrista degli storici Amboy Dukes, gruppo di Hard psicadelico della Detroit fine '60 (la stessa di Alice Cooper, Mc5, Stooges, Frost ecc.), nel '75 decide di mettersi in proprio come chitarrista-cantante. Da li il debutto onomimo, fatto di un grande Hard Rock'n'Roll letteralmente straripante d'energia, con il suo eccezionale, agressivo stile chitarristico in primissimo piano. E come chitarrista è veramente un grande (lui si ritiene il migliore del mondo...), a mio giudizio sicuramente uno dei migliori del periodo. Le sue sfide chitarristiche sul palco con gente del calibro di Frank Marino o Wayne Kramer erano restate nella storia. Seguono altri 2 dischi in studio tra cui il capolavoro del ’77 con “Cat Scratch Fever”, album che riscuote un enorme successo, soprattutto dal vivo tanto che dal tour di supporto viene realizzato l’ormai mitico "Double Live Gonzo". Su vinile sono quattro facciate live di puro e sanguigno rock. "Double Live Gonzo" ('78), uno dei più bei dischi dal vivo di sempre, una pietra miliare imprescindibile (da cui cominciare a conoscere il nostro eroe), da cui esce un'energia esagerata, in cui Ted non si risparmia neppure per un momento. Un disco che è un crimine contro l'umanità non avere. Seguono altri buoni dischi che, verso metà anni '80 fanno registrare un certo alleggerimento del sound ed una graduale perdita d'ispirazione, anche se dal vivo resta grandissimo (nell'86 o '87, non ricordo, a Milano con i Krokus). Nel 1990 si rigenera con i Damn Yankees, in compagnia di Tommy Shaw (Styx) e Jack Blades (Night Ranger), con alcuni dischi di ottimo Heavy Rock americano. Torna poi alla sua carriera solista che continua alla grande tutt'ora con alcuni buoni lavori.

Gonzo


Just What The Doctor Ordered

lunedì 26 febbraio 2007

Legs Diamond - Firepower


Scalognati. Iellati. Sfortunati. Sfigati. Ogni aggettivo che la mente umana applicata alla lingua italiana ha creato per descrivere la condizione di chi si trova sempre nella direzione opposta a quella in cui guarda la signora con gli occhi bendati si può applicare a questa band. Hanno pubblicato alcuni degli album più belli della storia dell’hard rock melodico e dell’AOR, eppure sono rimasti sempre dei perdenti, adorati solo dai critici e da quel pubblico texano che per qualche strana ed imperscrutabile ragione si innamorò della band fin dagli anni ’70, al punto che ogni data dei tour che i Legs Diamond fanno da quelle parti è sempre - ancora oggi! - sold out.

Escludendo la scalogna, si può sostenere che ci fosse qualcosa, in questa band, che non funzionava, che era destinata a tenerli sempre e comunque lontani dal giro che conta? A parte la faccia non proprio bellissima del singer Rick Sanford, che negava ai Diamond la possibilità di cavalcare le fantasie erotiche delle ragazzine, si può discutere di certe strategie, di certe scelte sulla chiave in cui proporre la propria musica, ma non della qualità della proposta, che è stata sempre altissima.

La storia dei Legs Diamond è lunghina, ingarbugliata da cambi di formazione, scioglimenti e reunion a ripetizione, incessanti traslochi da una label all’altra, progetti paralleli che vedevano coinvolti membri vecchi e nuovi della band: qui mi limiterò a prendere in esame i dischi, dando solo qualche accenno delle tormentate vicende attraverso cui la storia di questo monicker si è dipanata. Chi volesse saperne di più, può provare a cercare il numero 44 di HM (luglio 1988), in cui compariva un lungo articolo di Alessandro Massara che credo sia a tutt’oggi la bio più accurata mai pubblicata in italiano dei Legs Diamond.

Negli anni 70, la band pubblicò tre dischi ‘Legs Diamond’, ‘A diamond is a hard rock’ (entrambi del 1977), ‘Firepower’ (1979) esemplari nel disegnare l’inedito connubio hard rock + melodia che tanti proseliti avrebbe poi avuto nel decennio successivo. All’epoca si parlò dei Legs Diamond come dell’ideale riposta americana ai Deep Purple, e il paragone non era azzardato o immeritato. Mike Prince, anima e fulcro della band, era un key player capace di rivaleggiare ad armi pari con Jon Lord, dotato di un tocco “pesante” che manteneva i Diamond a debita distanza da quel Pomp Rock che tanto successo aveva invece nei seventies grazie a bands come gli Styx o i Kansas. Era naturalmente un hard melodico diverso da quello a cui siamo avvezzi, figlio legittimo di quel periodo storico, di quel certo modo di fare rock, legato a doppio filo alle matrici dell’hard contemporaneo. E tutt’altro che popolare. Per i Legs Diamond non c’è mai stato un disco d’oro, e scarsi riconoscimenti ebbe pure l’altra band che forse ancora più dei Diamond ha recitato il ruolo di precorritrice del rock melodico che verrà, gli Starz. Il problema, insomma, era il pubblico. Nonostante una promozione più che discreta, miriadi di date a supporto di gente come Kiss, Ted Nugent, Bob Seger, Alice Cooper, Rush e innumerevoli altri act di punta nei ’70, i Legs Diamond rimasero commercialmente una band di seconda linea. La Mercury può anche averli scaricati dopo i primi due album perché indispettita dall’atteggiamento rapace del loro management, che non reinvestiva uno solo dei dollari guadagnati in promozione, ma se i Diamond di dischi ne avessero venduti a carrettate non c’è dubbio che la label avrebbe trovato il modo di ingoiare il rospo e digerirlo, tenendoseli ben stretti. by AORARCHIVIA

Underworld King


It Takes More Soul (To Rock n' Roll)

giovedì 22 febbraio 2007

Lone Star - Lone Star & Firing On All Six


Si formano a cardiff nel 1975, da Paul "Tonka" Chapman ex chitarrista degli UFO, che recruita altri musicisti inglesi, Kenny Driscoll (voce), Tony Smith (chitarra), Rick Worsnop(tastiere), Peter Hurley (Basso) e Dixie Lee (Batteria). Firmano per la CBs e seguente mente diventarono i supporter di Ted Nugent, guadagnando abbastanza notorietà per vendere negli UK. Nel 1976 con il loro stile Heavy-Rock non molto lontano dai Led Zeppelin dai primi Queen e dai Deep Purple fanno una cover dei Beatles:"She Said, She Said". Con John Sloman al posto di Dirscoll, completano il loro secondo lavoro,Firing On All Six nel 1977. Pur essendo un signor album, non andò oltre la 36 posizione, era il momento del Punk e si ascoltava solo quello, il gruppo così si sciolse. Chapman tornò negli UFO. Sloman andò negli Uriah Heep. Dixie Lee nei Wild Horses.
L'album nel suo complesso e' un misto Rock e Prog al punto giusto, Pete Hurley Dixie Lee sono una solida ritmica. La cover di She Said She Said' e' qualcosa di meraviglioso, non ha nulla a che fare con l'originale. In alcune versione live e' stata allungata oltre gli undici minuti. Pezzi struggenti di chitarra tra una strofa e la altra, si muovono su una batteria mai "normale", con alcuni soli di basso e tastiera che farebbero impallidire certi gruppi moderni. John Sloman con la sua voce limpida e la sua estensione vocale da sicuramente un nuova direzione al gruppo. Flying in The Reel' e' un buon blusettone, con molte influenze dei Led Zeppelin. The Ballad Of Crafty Jack e' un prog americano molto moderno molto simile in molti pezzi ai Rush dell'ultimo periodo. The Bells Of Berlin e' da tutti considerata la miglior canzone prog di questo gruppo, un gran synth e uno Sloman in stato di forma eccellente. Grande pezzo di basso e batteria prima della fine della canzone, con un solo di Synth echeggiante.

She Said, She Said


Flying In The Reel

mercoledì 21 febbraio 2007

Triumph - Rock & Roll Machine


I Triumph sono un band Canadese e nascono nel 1975 a Toronto come power-trio, spesso messi a paragone con i Rush( a mio parere comunque centrano ben poco), propongono un genere di Rock molto tradizionale a parte qualche concept album e qualche strumentale.la Band era formata da GilMoore voce e batteria, Mike Levine basso e tastiere, Rik Emmett voce e chitarra. RikEmmett si dimostrò subito un eclettico scrittore di canzoni dimostrando a breve il suo innato gusto per il Prog Americano dell'epoca. Lo stile pomposo dei Triumph si dimostrò subito impopolare dagli amanti dei Rush, tanto da avere il tempo di scrivere qualche invettiva contro di loro. La rivista Rolling Stone li etichettò come dei Mutanti Ubriaconi.
Del 1978 Rock & Roll Machine e' il loro secondo album, tra le varie canzoni c'è un cover fatta da Gil Moore di Rocky Mountain Way" - Joe Walsh. L'album e' un misto tra del Prog ed un rock molto semplice, reminiscenza del loro primo album. Anche se si nota ancora il tentativo di seguire le orme dei Rush, questo album, porta i segni inconfondibili della influenza dei Led Zeppelin soprattutto in Bringing it Home (evidente il riff nella strofa e non solo). All'interno si può trovare un mini-concept album formato dalle canzoni New York City part 1,New York City part 2 e The City. The city e' sicuramente il pezzo più assurdo, essendo diviso al suo interno in tre pezzi ben definti:War Marh,El Duende Agonizante e Minstrel`s Lament. Inconfondibile per questi ultimi brani citati e' l'influenza degli ELP e il tentativo di un primo abbozzo di Prog . Il gruppo e' anche famoso per i suoi spettacoli dal vivo, per la bravura di Rik Emmett come chitarrista(all'epoca paragonato a Van Halen) e per il batterista che allestiva da solo fuochi pirotecnici durante gli spettacoli dal vivo.

New York City Streets-Part 2


Bringing It On Home